Galeotto Marzio

Galeotto Marzio

 (Narni 1427-Boemia 1497 )

Nacque a Narni nel 1427 dalla nobile famiglia dei Marzi; tuttora si può ammirare in via Mazzini la sua abitazione, recante sul portale la scritta Ludovicus Martius. Godette di fama di atleta, guerriero, letterato, scienziato e filosofo.

Nel 1445 risulta alla scuola di Guarino Guarini a Ferrara, dove nel 1447 strinse amicizia con un nipote del vescovo ungherese János Vitéz, il tredicenne János Csezmicze, futuro poeta con il nome di Janus Pannonius. I suoi vari interessi, dalla medicina alla chiromanzia, dalla cultura scritta a quella orale, gli causeranno non pochi problemi. Dal 1462 al 1477 ricopre la carica di lettore di Retorica e Poesia presso l’Università di Bologna, lavora a Padova e quindi in Ungheria, ma a causa di una sua opera (“De incognita Vulgo”) nel 1477 viene accusato di eresia dall’Inquisizione ed è costretto a ritrattare pubblicamente le sue tesi.

Un interesse particolare Galeotto lo dimostra anche per le scienze alchemiche, fatto non raro in questo periodo in cui chimica ed alchimia spesso coincidono nelle tesi degli Umanisti. Per alcuni scienziati però questa rimane fortemente legata alla magia, all’idea di imbroglio. Anche l’ambiente ungherese, quella corte di Mattia Corvino che lo vede protagonista a Budapest, offre nel XV° secolo la compresenza di molte personalità a metà strada tra arti mediche e magiche, che vanno a sovrapporsi con l’anatomia vera e propria. L’opera maggiore del Galeotto, il De Homine, consta di due libri: il primo tratta le parti esterne ed il secondo le parti interne dell’essere umano. Importante il suo lavoro  presso la Biblioteca Corviniana, ed i suoi contatti con il re di Francia. Morì  si dice nel 1497 , ma la data non è certa per molti oscilla tra il 1490 ed il 1497. In suo onore la Repubblica Veneta fece coniare una medaglia ricordo.

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