Musicisti del 1600 a Narni
Nel secolo tra il 1600 ed il 1700, vari personaggi legati a Narni si distinsero nelle arti e nella musica, tra essi vale citare i Fratelli Anerio, Francesco Buti, Asprilio Pacelli, Agostino Locci e suo figlio Vincenzo .
è nato a Narni nel 1560 e morto a Roma 1614 è stato un compositore italiano del tardo Rinascimento e dell’inizio dell’età Barocca, ed è stato un membro dell Scuola Romana di compositori. E’ stato anche il fratello maggiore di un altro importante, e in qualche modo un compositore più progressivo, dello stesso periodo: Giovanni Francesco Anerio nato a Narni nel 1567 morto a Roma 1630. Entrambi si distinsero in Polonia .
Francesco Buti (Narni, 1604 – Roma, 15 giugno 1682) è stato un poeta e librettista italiano alla corte del re Sole in Francia. Francesco Buti si trova alla corte del re Sole con un ruolo importantissimo di organizzatore di eventi e spettacoli teatrali alla Corte di Francia. Questo ruolo viene confermato da vari studi a diversi livelli in particolare con progetti Europei che coinvolgono varie università tra cui l’Università di Parma. Durante il terzo ventennio del XVII secolo, Parigi accolse cantori, musicisti, scenografi e costumisti, oltre che diplomatici, artisti e letterati provenienti non solo da Roma, ma dai principali centri italiani, e la corte reale costituì il nucleo pulsante di una vera e propria “galassia” italiana che interagì, a diversi livelli, con gli ambienti culturali francesi. L’allestimento di opere italiane in Francia costituisce forse l’aspetto più visibile di un ampio progetto politico, diplomatico e culturale promosso dal Cardinal Mazzarino e favorito ed alimentato dalla presenza dei Barberini in esilio, basato sull’italianizzazione della cultura di corte e sull’alleanza con il partito italiano filofrancese.
Asprilio Pacelli che nato a Vasciano nel 1570, muore a Varsavia nel 1623.
Altro interessante musicista e compositore del territorio narnese, fu Asprilio Pacelli che nato a Vasciano nel 1570, nella diocesi di Narni , si distinse per il suo genio musicale prima a Roma , come maestro di cappella nel Collegio Germanico , e poi di san Pietro. Intorno al 1603 si trasferì a Varsavia dove poi resterà per tutta la vita fino al 1623 anno della sua morte. Il re di Svevia e di Polonia, Sigismondo III, gli dedicò un momunento in marmo nella Chiesa di S.Giovanni di Varsavia. Le prime notizie su Asprilio Pacelli sono relative al suo apprendistato come puer cantus in Cappella Giulia, a Roma; diviene poi maestro presso la chiesa di S. Maria in Monserrato (da settembre 1589 a settembre 1593) e successivamente alla Chiesa della SS. Trinità dei Pellegrini dal 1594. Maestro di cappella al Collegio Germanico dal 19 maggio 1595, sembra che nel 1601 abbia ricevuto il permesso di allontanarsi per visitare Varsavia[1]. Il 2 marzo 1602 accetta l’incarico di maestro di cappella a S. Pietro, mantenendolo però per poco, perché già il 1º gennaio dell’anno successivo al suo posto è nominato Francesco Soriano. Nel 1603 si trasferisce infatti a Varsavia, raccogliendo l’invito di Sigismondo III a divenire maestro della sua cappella reale, dove il compositore rimarrà, circondato dalla stima generale, sino alla morte.
Agostino Locci (1601-dopo il 1660) e suo figlio Vincenzo
Dopo i famosi musicisti della famiglia Anerio , e Asprilio Pacelli , a cui il re fece dedicare un monumento in marmo nella Chiesa di S.Giovanni di Varsavia, a corte venne il tempo degli artisti della famiglia Locci. Agostino Locci (1601-dopo il 1660), scenografo e architetto, con il suo lavoro arricchì il regno di Polonia che in quel periodo comprendeva anche la Lituania ed altre terre; scenografo e architetto di corte dei re della dinastia Vasa, Ladislao IV prima e Giovanni Casimiro poi. Curarono spettacoli di corte e opere barocche per grandi eventi come le nozze di Ladislao IV con Cecilia Renata d’Asburgo, magnificamente celebrate con molte cerimonie e feste di corte, come un balletto drammatico e uno spettacolo “in musica” La Santa Cecilia. Probabilmente, dopo il successo della rappresentazione di Vilnius la posizione di Agostino Locci alla corte reale si fece alquanto forte. Quale scenografo reale, „il romano” rappresentava alla corte una professione che richiedeva molteplici capacità e che presso le corti dell’Europa di allora godeva di particolare prestigio ed era lautamente retribuita. Locci era responsabile di „[…] machini, et altre inventioni per le comedie e feste che si preparano per il Matrimonio di S. M.”, che, secondo la moda occidentale, esigevano un ricco apparato scenografico, quindi l’artista fu indubbiamente tra i più importanti creatori di tali spettacoli.
Allo stesso tempo sovrintendeva anche alla costruzione di un teatro di suo progetto all’interno del Castello Reale, partecipava ai lavori di restauro degli interni del Castello e della Villa Regia, la residenza del monarca nei pressi di Varsavia.L’opera di Locci fu continuata con grande successo dal figlio Agostino Vincenzo Locci, suo figlio e allievo, architetto del re Giovanni III Sobieski, per cui progettò il Palazzo reale di Wilanowie.
Altro musico che operò in quel periodo , fu BARTOLOMEO NICOLINI DA CALVI “BASSO ECCELLENTE” 1594 -1672, fu un cantore della cappella pontificia a Roma e fece grande fortuna tanto da potersi permettere palazzi a Roma ed a Calvi.Tutte queste entrate permisero a Nicolini di accumulare un ingente patrimonio in beni nella sua terra d’origine e in denari; tra gli instrumenti notarili che lo riguardano, notevole è quello relativo all’acquisto dai conti della Corbara nel 1638 della tenuta di Valle Figliola, di ben cento rubbie a seme nel territorio di Calvi e di Otricoli, per la cospicua cifra di 5.900 scudi. Soprattutto istituì un fedecommesso per l’erezione nella sua casa attaccata alla chiesa matrice di S. Maria Assunta a Calvi di un “Seminario Nicolino” per formare dodici giovani calvesi nelle discipline mediche e giuridiche, nonché un “Oratorio”.
La “sua casa” non era altro che il palazzo che Giovanni Felice Salvatorio aveva fatto costruire e affrescare nel 1569 con lo stemma del suo protettore, il cardinale Altemps, e che aveva lasciato in dote alla nipote Vittoria andata sposa al conte Ranuccio della Corbara; i loro figli anni dopo lo vendettero a Nicolini.
Oggi il palazzo Nicolini insieme al palazzo Ferrini, fatto edificare tra Cinque e Seicento dal notaio Demofonte, è uno dei palazzi più importanti di Calvi.
Approfondimenti:
http://www.narnia.it/anerio.htm
http://www.narnia.it/locci1.htm