Colonnello Masi e Narni

Colonnello Masi  nella  Narni del 1860 quando con il decreto Pepoli venivano scacciati Frati e Monache.

Libro anonimo su Masi……

La storia di Narni durante l’unità d’Italia vista dai perdenti

Di solito la storia la fanno i vincitori, così troviamo nei libri di storia, le gesta di Garibaldi, Mazzini e di Vittorio Emanuele, con grande dovizia di particolari. In questi giorni ho ritrovato in internet un curioso opuscolo anonimo che reca la data Malta 1863, e descrive la nostra Narni vista da questo anonimo esule, probabilmente cacciato da Narni, come si usava per i preti e frati, che non giuravano fedeltà al nuovo governo.

In questi scritti si condanna la nuova amministrazione, portata  dal Colonnello Luigi Masi, che aveva guidato e truppe  dei “cacciatori del Tevere” alla conquista dei territori dello stato pontificio. Il Colonnello che il 9 settembre 1860, appena prima dell’arrivo del corpo di spedizione dell’Esercito sardo a Perugia, partiti da Chiusi con mezzi improvvisati e modesti e senza divise, varcarono il confine e liberarono Città della Pieve e Monteleone d’Orvieto. In seguito, ad Allerona, il corpo si unì ai volontari provenienti da Terni e Todi e in pochi giorni furono conquistate Orvieto, Bagnorea (Bagnoregio), Montefiascone, Viterbo, la Teverina, Amelia, Magliano Sabina, Civita Castellana, Toscanella (Tuscania), Corneto (Tarquinia) e altre località della Tuscia, fino a Fiano Romano.
Il fatto che viene narrato nel libro anonimo, racconta che la nobiltà narnese, propone tra i nobili addirittura questo Colonnello, che in pratica aveva combattuto contro lo stato pontificio ed il Papa. Grande scandalo, per l’autore del libro, che in questo racconta ingiuria e descrive una Narni, devastata da questi briganti, che spogliano chiese, derubano monache e malmenano ed uccidono frati e preti.

In particolare lo scrittore anonimo, se la prende con colui che scrive l’atto di richiesta di nobiltà per il colonnello Masi, e non lo cita per nome, ma lo indica come “il nostro sig. dottore in utroque”, lasciando anche questo personaggio senza nome.
La descrizione nel testo è molto vivace e riporta tantissimi nomi di personaggi famosi Narnesi, sia tra la nobiltà locale, che tra i nuovi sostenitori dei Piemontesi e del regno d’Italia.

Ben nota e ben più pubblicizzata è la risposta del Cavour: “La soppressione dei conventi dell’Umbria non ci veniva suggerita da un sentimento di pretofobia […] bensì come operazione necessaria al risorgimento di quella Provincia. Come mai potrà essa camminare nelle vie del progresso se deve sottostare al peso di diecimila frati?”

vedi anche :

http://www.narnia.it/masi.html

http://www.narnia.it/risorgimento/ris1860narni.htm

http://www.montesca.eu/dbm/masi-luigi/

http://www.narnia.it/portaternana.html